domenica 22 maggio 2011

Cos'ha il premier? Chiedetelo a Freud

Da profano, ho ascoltato dagli psicanalisti la descrizione più illuminante sulla personalita' del nostro presidente del consiglio, che forse, ora mentre lentamente si avvia verso la linea del tramonto ci consente di guardarlo con maggiore serenita'. Si badi bene, non si tratta di una personalità controversa in quanto pure i suoi fan ne riconoscono il tratto univocamente patologico. Il che, sia ben inteso, nulla ha che fare con l'orientamento di voto, perché si puo' senz'altro scegliere il premier proprio perché incarna le nostre peggiori patologie e in questo ci garantisce e rassicura. Come e' stato efficacemente detto, non temo "Berlusconi in se'" ma il "Berlusconi che e' in me". Ed infatti nessuno come lui ha saputo parlare alla nostra parte più lucignolesca e godereccia incitandoci a farla prevalere su quella più virtuosa. Slegare gli istinti più primitivi senza briglie e senza freni mettendo a tacere il più possibile i richiami della coscienza o della ragione. Il trionfo dell'amore per s'è in forma esclusiva contro qualsivoglia pur timido istinto solidaristico.
Ma tutto questo spiega il berlusconismo più che Berlusconi e se mai la (trascorsa?) stagione dei successi elettorali del cavaliere; ma non ci ci da' la cifra della sua personalità che invece mi sembra sia proprio quella che ho ascoltato in un pubblico dibattito aperto agli psicanalisti. Un eternamente insoddisfatto narcisismo. Perché non può che restare insoddisfatto il narcisismo di colui che sa di tenere al libro paga gran parte dei suoi più vicini sostenitori. Se voglio piacerti ma ti pago per apprezzarmi il mio narcisismo non potrà mai nemmeno per un attimo sentirsi appagato e sara' quindi la mia tragica condanna alla infelicita'. Non e' forse così per un nomo che paga i giornalisti che dovrebbero intervistarlo, le donne che dovrebbero amarlo, i parlamentari che dovrebbero votarlo? Nemmeno per un atti potra' sentirsi davvero amato, votato, apprezzato. E non potra' che patologicamente rilanciare comprando sempre di più e alimentando il circuito perverso. Come uno che insegue la sua ombra con il sole ormai alle spalle. Povero diavolo, arriverà la notte.

Ciò di cui si discute e soltanto quale sia la patologia che scuote quell'anima attraversata.